Pittore italiano. Considerato dalla critica uno dei maestri della Scuola
riminese, pienamente inserito nel contesto dell'arte trecentesca, la
ricostruzione della sua figura si fonda su due sole opere firmate: il
Crocifisso della chiesa dei Morti di Urbania, datato 1320, e gli
affreschi, molto degradati, del convento francescano di Montottone del 1333. La
sua maniera, che presenta indiscussi substrati giotteschi, si qualifica anche
per la matrice realista, dagli accenti drammatici e patetici di origine
lombarda, e insieme per la capacità di ampia narrazione e di naturalismo
cromatico di ascendenza senese e bolognese. Sulla scorta di numerosi studi sono
stati attribuiti, tra gli altri, a questo artista: gli affreschi della cappella
nel chiostro del Convento degli eremitani di Padova (ora staccati e custoditi
nel Museo Civico); gli affreschi delle chiese di Santa Chiara e di San Francesco
a Ravenna; i dipinti su tavola di un dittico, rappresentante la
Crocifissione e la
Dormitio Virginis, conservato presso la
Kunsthalle di Amburgo (prima metà XIV sec.).